Nello scorso articolo abbiamo visto come professione e prospettive professionali siano cambiate, un odontoiatra oggi accederà ad una “libera professione” diversa da come è stata finora, sarà un accesso a un mondo odontoiatrico che da un decennio è in continuo cambiamento politico e tecnologico. I giovani che devono iniziare, si trovano in una situazione più complessa e articolata che in passato anche se, essenzialmente, le modalità con cui accedere alla professione sono le stesse che si presentano in proporzioni differenti.

Le occasioni di subentro in studi di colleghi anziani non mancano, anzi sono aumentate, molti colleghi vessati dalle normative e con utili in diminuzione cercano un po’ di tranquillità nella meritata pensione. Il subentro richiede attenzione perché l’alto tasso di tecnologia della professione ha portato a un’obsolescenza accelerata delle attrezzature, in caso di subentro è consigliabile un periodo di affiancamento per valutare con attenzione la convenienza dell’operazione. Una soluzione logica per i giovani e per chi ha una struttura avviata, sarebbe quella di unirsi trasformando lo studio in uno studio associato ma, l’atteggiamento dei titolari di studio, individualisti e restii ad associarsi o ad assumere, non aiuta l’inserimento dei giovani, che  sembrano anche avere una minor intraprendenza di un tempo, ambendo a guadagni minori ma immediati. Pochi hanno la possibilità economica di aprire uno studio nuovo con un corredo di attrezzatura adeguato alla moderna odontoiatria.

Aprire uno studio è sempre stato complesso, sia per le normative ASL sia per gli adempimenti burocratici, col passare degli anni convenzionamenti, accreditamenti, normative europee e nuove leggi come il recente decreto per il 730 precompilato hanno complicato la vita al dentista, a soffrirne di più è proprio chi deve cominciare o chi ha una struttura piccola che fatica a adeguarsi ai recenti sviluppi che sembrano tutti favorire gli studi di grandi dimensioni. Questa situazione avvantaggia le catene di franchising che si trovano nella condizione di selezionare i giovani operatori più capaci tra i numerosi che si offrono e di decidere quanto pagarli. La creazione di studi all’interno dei centri commerciali e nei negozi sta anche cambiando il modo in cui il dentista è percepito dalla popolazione, da attività medico specialistica stiamo assumendo i connotati di un’attività commerciale al pari di altre che nulla hanno di medico, finiremo per sottostare a leggi di mercato basate sul prezzo più basso anziché sulla qualità.

La dimensione e il numero di queste strutture, bene informatizzate e con una buona dotazione di attrezzature, porteranno ad una riduzione di odontoiatri titolari di studio ma, come vedremo, la necessità di informatizzarsi, riguarderà anche il collega collaboratore.

Germano Usoni