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Corso Dento

Creo questo articolo per buttar giù qualche mia considerazione e permettere ad Alessandro Andrea e Paolo di replicare e dire la loro.

Venerdì 7 febbraio si è svolto l’ottavo incontro Dento. Sono sempre più convinto che chiamarlo Corso sia troppo pomposo e inesatto. L’unica volta che il corso poteva sembrare veramente un corso è stato in ANDI Como Lecco lo scorso settembre, le altre volte (quattro escluse le tre presentazioni di gruppo in ANDI Milano, Apple Italia e congresso SIE) si è trattato di una chiacchierata guidata dalle esigenze dei “corsisti”.

Scegliere di limitare il numero di partecipanti a tre mi è sembrata una soluzione valida, sia dal punto di vista organizzativo per me (non ho dovuto cercare una sede, ed un video proiettore) che dal punto di vista dei partecipanti che sono stati seguiti di più che le scorse volte (ho potuto curare l’importazione dei dati nei loro portatili e verificare, seppur velocemente il funzionamento del programma).

Andrea ed Alessandro sono utenti Dento da molto tempo (Andrea è intervenuto per la terza volta ad un incontro) mentre Paolo un po’ meno e sono state proprio le domande che si era preparate Paolo a guidare l’andamento della giornata, spesso le risposte venivano dagli altri due ed a me non restava che approfondire l’argomento.

Nessuno dei tre usa l’agenda di Dento, fortunatamente l’uso del programma non ne risente minimamente, l’agenda si integra in modo naturale in Dento e non disturba se non si vuole usarla. Io sottolineo sempre i vantaggi dell’agenda ma mi rendo conto che le diverse realtà lavorative dei colleghi possono portare a preferire agende come iCal che sono consultabili in qualsiasi momento, vedrò cosa si può fare ora con la nuova versione di FileMaker.

Ho sottolineato come io tenga molto ad uno scambio di impressioni sul blog anche con l’uso dello strumento Forum per coinvolgere maggiormente gli utenti del programma. La distribuzione gratuita di Dento ha proprio lo scopo della raccolta di suggerimenti per migliorarlo ed ora lascio la parola ai tre colleghi che invito a commentare anche in maniera “estesa” la loro partecipazione.

Germano

Altroconsumo

Su Odontoiatria 33 trovate questa intervista a Laura Filippucci curatrice delle inchieste nell’area sanità di Altroconsumo:

http://www.odontoiatria33.it/cont/pubblica/interviste/contenuti/6365/cosa-paziente-vorrebbe-dentista-spiegato-tutela.asp

Lo segnalo perché si ricollega al precedente post “Atto di fede”, nell’articolo l’intervistata puntualizza la difficoltà del consumatore nel capire se sta per ottenere cure congrue ed a un prezzo equo dal proprio dentista ed individua in questo uno dei motivi che portano il consumatore a cercare cure all’estero o nelle catene low cost. L’utilizzo della telecamera è un passo in questo senso ma, a mio parere, ancora prima bisogna dare al paziente pochi strumenti semplici per giudicare da chi sta andando. Per questo ri segnalo due post passati:

https://dento.it/dentist4/#.UvH71nlhXD4

https://dento.it/la-forza-del-network-la-forza-e-il-network/#.UvH8OnlhXD4

che sono quanto mai attuali.

Stiamo ridefinendo il sito di Dentist4 che sarà nuovamente operativo tra pochi giorni, gli obiettivi a poco più di un anno dalla nascita del gruppo sono invariati, siamo cresciuti di numero e con il nuovo sito inizieremo a cercare contatti con organizzazioni, magari proprio di consumatori, per far conoscere un tipo di odontoiatria con fondamenti medico scientifici ed etici che praticano in tanti colleghi ma che ora è oscurata dalle urla dei low cost e del turismo odontoiatrico.

Germano

Atto di fede

Non ho mai preteso che i pazienti facessero un atto di fede nei casi in cui trovavo disastri inaspettati nella loro bocca, 20 anni fa mi sono dotato di una telecamera Reveal della Welch Allyn dallo stratosferico prezzo di 26.000.000 di lire  (comprendeva un modulo RVG) e posso dire che mai soldi furono spesi meglio. La tecnologia era già notevole, la Welch Allyn è una ditta che costruisce endoscopi e la telecamera portava una luce fortissima in punta grazie alle fibre ottiche che trasferivano la luce da un potente faretto, questo permette ben 6 centimetri di profondità di campo!  20 anni ma non li dimostra!

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Lo scorso anno ho ripetuto la cosa nella sala dell’igienista, a mio avviso l’operatore più adatto all’uso della telecamera per spiegare al Paziente e motivarlo. L’evoluzione della tecnologia aiuta sicuramente nell’impatto ottenibile verso il Paziente, ora la telecamera, una Sopro Acteon, consente diversi ingrandimenti (fino a 105) ed è dotata di una luce diagnostica che evidenzia la demineralizzazione dello smalto, il tutto, collegato ad un Mac Mini ed ad una smart tv 42 pollici LG ha un impatto notevole sui pazienti.

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Il costo di una postazione di questo tipo è inferiore ai 4.000 euro. Far vedere i problemi ingranditi, ha come risvolto che poi il paziente vuole vedere il lavoro finito ingrandito, se non siete pronti a questo non compratela!

Spero che Paolo Gerardo ci possa relazionare sulla sua nuova telecamera Kavo, vedremo poi se aprire un forum su questo argomento.

Germano

30 anni di Mac

Diamo i numeri

Macintosh compie 30 anni, io lo uso da 21, Dento ha 17 anni, viene distribuito da 6 anni in internet, ora 924 dentisti sono registrati sul blog.  Il blog contiene 270 articoli, 978 commenti. Dall’apetura il blog è stato visitato da 24822 persone per 112737 visite. Il 7 dicembre 2013 alle 9,09 ci sono stati in linea 24 utenti contemporaneamente.

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Buona visione:

http://www.apple.com/30-years/

Etica

Quante volte si sente parlare di etica. Spesso leggendo articoli sui quotidiani sembra che chi vien meno all’etica sia sempre un medico od un operatore sanitario. Siamo continuamente controllati ed additati per comportamenti non etici, ma l’etica non è una nostra prerogativa, riguarda tutti. La prima etica da seguire è quella personale, se c’è quella, automaticamente si segue un comportamento etico nella professione e nella vita in genere. Chi ha modo di occuparsi di informazione, a mio parere deve avere un forte senso etico, ha la responsabilità di influenzare il comportamento delle persone. Riporto un articolo della rivista Starbene:

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chi scrive su una rivista, soprattutto se parla di salute, sa che con un articolo si influenza il giudizio delle persone. Se una notizia compare su di un giornale,  la notizia viene avvalorata dalla pubblicazione, perciò deve essere eticamente corretta. Leggendo alcune frasi di questo articolo, in un momento nel quale l’equazione dentista = shampista è sempre più avvertita, non si fa del bene alla categoria. Se si scrive: “L’odontoiatra tradizionale si limita, troppo spesso, a interventi di tipo riparativo. In caso di carie certi dentisti passano subito all’otturazione senza domandarsi cosa si può fare per prevenirle e perché si manifestano spesso”. In caso di carie, cari scriventi, si ottura per forza, la prevenzione, come dice la parola, la si fa prima, i dentisti la insegnano sempre, e scrivere: certi dentisti scredita tutta la categoria visto che non identifica un colpevole. Dato che chi scrive in quell’articolo si avvale del titolo di Professore, un ripassino sulla deontologia non sarebbe fuori luogo. Ma ecco che poi si passa alla premessa per la vendita del rimedio favoloso per la carie, la calvizie, i calli ed il fuoco di Sant’Antonio: identificare un preciso identikit delle proprie caratteristiche psicofisiche:

Sei Carbonica?  Sei Sulfurica?  Sei Fosforica?  Sei Fluorica?

Vi lascio alla lettura dell’articolo, nel mentre io vado a grattare dei gusci d’ostrica per preparare delle pastiglie per il primo paziente che domani mi chiederà un parere sulla prevenzione con Calcarea Carbonica, non vorrei essere impreparato.

Che mondo

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