Giovani odontoiatri e informatizzazione dello studio: Il migliore gestionale per l'odontoiatra

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Primo corso Dento 2017 Genova

Siamo a 10 giorni dal primo corso DentO in Genova, inizia il conto alla rovescia…..

Per chi è curioso si parlerà di gestione dello studio e degli strumenti che Dento mette a disposizione per il controllo di gestione.

Negli “altri” corsi di gestione vengono consegnati fogli di calcolo che una volta riempiti di dati, magari con l’aiuto del commercialista, danno le indicazioni per il controllo di gestione.

Nel mio corso dimostro come sia possibile analizzare i dati che sono già nel gestionale, perché li abbiamo immessi lavorando giorno per giorno, e da quelli ottenere le risposte che ci servono, senza fatica in ogni momento con un paio di click.

Perché per l’odontoiatria di oggi, così diversa da quella di trent’anni fa, il gestionale deve fare questo, indicarci una direzione, fare previsioni affidabili non solo preventivi e fatture.

Germano Usoni

Eliminare la carta in studio

Mi scrive Paolo Gerardo, utente Dento di vecchia data e tra i più impegnati a suggerire spunti e idee:

ciao Germano.
Con l’utilizzo dell’iPad Pro si possono firmare tutti i documenti che si producono con Dento?Prescrizioni, 92/43, richieste rx. es. prescrizione farmaci?
In trepida attesa dell’ultima versione……
Paolo

Ciao Paolo, per ora su iPad ho previsto solo la firma dell’anamnesi, pian piano potranno arrivare altri moduli ma il punto è un altro, ha senso fare questo solo se poi la firma ha un valore medico legale e questo non è così facile come sembra.

Prendiamo l’esempio dell’anamnesi: facciamo compilare e firmare al paziente l’anamnesi e poi la trasformiamo in PDF che è un documento non modificabile, ok e questo è l’inizio ma non è sufficiente, se il documento non entra in una situazione che impedisca il recupero, cancellazione e sostituzione non può avere validità medico legale. Questa è la parte difficile, economicamente parlando è anche quella che in passato mi aveva fermato per i costi non facilmente sostenibili da un piccolo studio.

Germano

 

E se fosse una valvola cardiaca?

Sui tram e metrò  di Milano campeggia la pubblicità di Doctor Dentist: il primo impianto te lo regaliamo noi!, solo un euro per il primo impianto! Fortuna che non si tratta di ortopedici altrimenti potremmo ipotizzare la prima protesi d’anca te la regaliamo noi se fai anche le ginocchia o il tre per due sulle valvole cardiache…… se andiamo avanti così compreremo i pezzi su Amazon e andremo a farceli montare come qualcuno fa con le gomme.

Ora sarebbe il caso che tutto ciò che è sanitario rimanesse una cosa seria, l’odontoiatra o il medico impiegano anni di studi tra laurea tirocini e specializzazioni per imparare a mettere un impianto e non mi sembra il caso che tutto questo sia svilito in questo modo. Ci tengo anche a ricordare che l’impianto DEVE essere considerato l’ultima spiaggia per la sostituzione di un dente dopo che si è provato a curarlo e le cure sono fallite, non è la soluzione di elezione come alcuni con poca coscienza cercano di far credere.

Quando si sceglie un curante, con il passa parola possibilmente, si dovrebbe valutare l’affidabilità della struttura, la capacità clinica ma anche la garanzia in caso di insuccesso, in altre parole le catene che hanno ora un curante ora un altro, che cambiano ragione sociale ogni due anni o i viaggi in Croazia o altrove per farsi “curare”(?) a poco prezzo dovrebbero essere bandite dall’intelligenza del paziente o, almeno, che sia impedita la pubblicità sanitaria per pura decenza.

Germano

Rendimento economico dello studio

L’ultima versione di Dento, quella che scaricate (gratis in mono utenza) dalla sezione download, consente di:

  • conoscere l’utile e il margine di contribuzione di una prestazione, aiutando a creare un corretto tariffario.
  • conoscere gli utili di un piano di cura, creando una previsione del tempo necessario a completarlo.
  • conoscere gli utili di tutti i piani di cura accettati, permettendo di programmare investimenti per lo studio.
  • conoscere il tempo necessario per completare tutti i piani di cura accettati in modo da programmare i nostri impegni.
  • confrontare gli utili delle diverse varianti di un piano di lavoro per lo stesso paziente.
  • fare un report serale o settimanale o di un periodo (trimestre/semestre) per confrontare il prodotto, il fatturato e l’utile (da non confondere con il ricavo).

Tutto questo serve a conoscere il rendimento economico dello studio, senza la fatica di dover inserire nuovi dati perché utilizza i dati che inseriamo giorno per giorno per usare il programma, senza fare complicati corsi di gestione, è sufficiente seguire l’help presente nel programma e usarlo correttamente.

Per aiutarvi comunque ancora di più a Maggio con il provider E20 terremo un nuovo corso sull’uso di Dento con ECM a Genova!

Restate collegati….. Germano

Alcune considerazioni sui prezzi

Le funzioni di FileMaker 15 mi hanno permesso di dotare Dento di un nuovo piccolo strumento che permette di fare con semplicità interessanti considerazioni sul tariffario dello studio:
schermata-2016-11-19-alle-21-15-12Si tratta di un “fumetto”, tecnicamente un Popover, con all’interno due campi ehe permettono di scegliere se calcolare il costo operatore in percentuale o in euro.
L’immagine sopra mostra un’otturazione a due pareti in composito, tariffario FASI, con prezzo di 192 euro, eseguita in 60 minuti (calcolati sull’impegno della sala) con retribuzione operatore del 35% che, tolti i costi fissi e variabili, produce un utile lordo per lo studio di 36,02 euro.
Se l’operatore è il titolare dello studio potremmo dire che i 36,02 euro sono il surplus che permetterà di mantenere “attuale nel tempo” lo studio nelle sue dotazioni tecnologiche, sostituire le attrezzature vecchie ecc.
Prendiamo ora la stessa prestazione con il tariffario di una convenzione, 110 euro, tariffario che ci ha accompagnato dalla nostra entrata in convenzione fino all’attuale revisione:
schermata-2016-11-19-alle-22-10-05con gli altri parametri invariati, produce un utile negativo ma, come insegna Gabriele Vassura, se l’indice di contribuzione lo consente, può ancora convenire eseguirla. Senza entrare in tecnicismi, accettare una convenzione può servire a aumentare l’occupazione delle poltrone, fa conoscere lo studio a un numero maggiore di Pazienti e porta ad una diminuzione del costo orario.
Come succede nei rapporti non equilibrati però, una convenzione ha ora proposto/imposto ai convenzionati un ribasso dei prezzi portando l’importo a 79 euro…….. prendere o lasciare.
schermata-2016-11-20-alle-09-06-16Non voglio esprimere pareri, ognuno tira l’acqua al suo mulino, vorrei analizzare cosa può fare uno studio per assorbire il colpo, visto che anche non pagando l’operatore, lo studio rimane in perdita.
Non resta che ridurre i tempi di esecuzione:
schermata-2016-11-20-alle-08-37-55vediamo che, portando i tempi a 30 minuti ci possiamo stare, magari non usando la diga, usando frese grosse e non essendo tanto conservativi, non stratificando i colori, non modellandola anatomicamente ce la possiamo fare, tirando un po’ via sulla pulizia della sala e sul riordino ci stiamo…… non la chiamerei più otturazione ma stuccatura, se il paziente non si accorge della differenza tutto ok.
Nel 1991, da poco laureato, capitai da un abusivo a Garbagnate (ora non è più abusivo, ha preso/comprato una laurea in Romania) che mi disse che, se per una otturazione dopo mezz’ora il paziente non era fuori, ero fuori io….. mi sono messo fuori da solo ma il passato ritorna.
In questo “giallo” abbiamo sicuramente una vittima, il dente del Paziente, un killer il dentista convenzionato e un mandante, la convenzione.
Ho analizzato una prestazione a caso con una riduzione del 28% ma il ragionamento vale per tutte visto che addirittura su una prestazione c’è stata una riduzione del 45%.
Se il dentista non ha strumenti di misura come può capire? Se il paziente non è informato come può capire che sta condannando un dente? Perché le convenzioni non indicano chiaramente i rimborsi ai Pazienti lasciandoli liberi di scegliere lo studio che vogliono tra tutti e non solo tra quelli convenzionati? Perché i nostri sindacati non combattono QUESTA battaglia che è la più importante?

Germano Usoni

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