Giovani odontoiatri e informatizzazione dello studio: Il migliore gestionale per l'odontoiatra

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Come valutare la bravura del mio dentista

Ospito un interessante articolo dell’amico Attilio Venerucci che rinforza quello di sabato su come valutare il proprio dentista:

Da cosa posso capire se il mio dentista è Bravo?

Per il paziente è molto difficile, non avendo specifiche nozioni tecniche, poter capire il livello qualitativo dell’operato del proprio dentista.

Per scoprirlo un modo potrebbe essere farsi curare, attendere alcuni anni e vedere se le terapie ricevute continuano a funzionare bene…ma anche questo potrebbe essere frutto del caso o della benevolenza di madre natura.
Parimenti, anche un lavoro eseguito a regola d’arte, potrebbe andare incontro ad un insuccesso per cause indipendenti dall’operato dell’odontoiatra.
Come può fare quindi il paziente a capire se si affida veramente a mani esperte?
In questo articolo provo a suggerire alcuni parametri “induttivi”, che pur non garantendo un risultato certo possono però guidare il “non esperto” a scegliere almeno un odontoiatra “di buona volontà”.
• Verificare che sia regolarmente iscritto all’albo degli odontoiatri presso l’ordine dei medici. Via internet questo controllo è molto semplice e veloce, basta andare all’indirizzo http://portale.fnomceo.it/ e inserire il nome del dentista del quale desiderate verificare l’iscrizione clickando su “ricerca anagrafica”.
• La disponibilità e gentilezza di chi vi parla per cercare di capire le Vostre necessità dimostra inoltre che lo studio si avvale di personale esperto e correttamente formato.
La targa esterna
• Un professionista in gamba non ha normalmente bisogno di farsi notare da chi passa casualmente da scritte a caratteri cubitali , insegne luminose, frecce direzionali.
La sala di attesa:
• è il luogo in cui il paziente si fa una prima idea della struttura che lo curerà.  Se troviamo un’attesa arredata con le vecchie sedie del tinello della zia possiamo pensare che chi le ha scelte non tenga molto al decoro del proprio studio, quindi anche i suoi lavori potrebbero essere eseguiti senza particolare passione.
La prima visita:
• La prima visita è la parte più importante del trattamento odontoiatrico: è il momento in cui il dentista raccoglie tutti i dati medici ed odontoiatrici del paziente e ascolta le sue richieste predisponendo con  la propria esperienza e competenza una corretta diagnosi ed uno o più possibili piani di trattamento. Non sarà eseguita in 10 minuti!
Le attrezzature:
• le attrezzature ed arredamenti ridondanti delle zone operative sono talvolta utilizzate solo per impressionare il paziente, senza spesso avere una reale utilità.
La presenza di un microscopio operatorio è normalmente “buon segno”: si tratta di un’attrezzatura  che rende molto visibili le cose ben fatte ma anche gli errori.
Molti superspecialisti, ad esempio gli endodonzisti, utilizzano questa attrezzatura per essere in grado di eseguire determinate cure complesse.
L’igiene:
• Lo strumentario minuto (specchietto, pinzette ecc.) deve, per legge, essere conservato imbustato per preservarne la sterilità. Se la busta con gli strumenti che verranno usati nella vostra bocca viene aperta davanti a Voi è segno che lo studio a cura della vostra salute e di quella del personale che vi lavora.
Fa eccezione lo strumentario rotante (i trapani) che talvolta vengono sterilizzati in apposite autoclavi rapide che non prevedono l’utilizzo della busta.
Le attrezzature non facilmente sterilizzabili (maniglie, lampade del riunito, tastiere di comando ecc.) che essendo toccate durante le cure dal dentista e dall’assistente potrebbero essere fonte di contaminazione crociata (cioè di passaggio di microbi da un paziente al successivo ch viene curato) devono essere protette con pellicole monouso, che verranno cambiate all’uscita di ciascun paziente.
Anche i puntali della siringa aria-acqua  vengono di norma cambiati: ne esistono di monouso e di autoclavabili. Il corpo di detta siringa può essere sterilizzata o protetta con guaine/pellicole monouso.
I metodi di lavoro:
• Un parametro che indica qualità in odontoiatria è l’uso della diga.In alcune specialità è indispensabile come, ad esempio, in endodonzia.
Anche in conservativa è importantissima in quanto i moderni materiali estetici non “si attaccano” in presenza di umidità. Anche la cementazione adesiva degli intarsi ha grande giovamento dal  suo utilizzo.
Altro parametro importante è l’utilizzo di sistemi ingrandenti
L’affiatamento con il personale ausiliario:
• Uno studio ben organizzato cerca di tenersi caro il personale ausiliario poichè si tratta di una risorsa di grande valore, che richiede tempo e impegno per la sua formazione. Eventuali rimproveri non avverranno mai di fronte al paziente, sarebbe controproducente  e poco simpatico.
In una equipe ben affiatata l’assistente sa già cosa serve durante il lavoro!!.
Si potrà così conversare in maniera rilassata creando un ambiente che da ulteriore fiducia al paziente.
Il tempo che viene dedicato alle terapie:• L’odontoiatria di qualità richiede tempo ed attenzione: anche la più semplice delle terapie canalari non può essere effettuata in  tempi veloci.
In protesi, se un’impronta viene presa più volte non è segno di incapacità dell’operatore ma della sua meticolosità.
Se una impronta viene presa anche due volte  vuol dire che il vostro dentista ha a cuore la vostra salute ed il suo lavoro.
Anche i richiami periodici, per essere efficaci, hanno bisogno del giusto tempo e degli adeguati esami strumentali.
Le stesse sedute di igiene orale devono essere effettuate meticolosamente ed è molto importante il tempo per insegnarvi le corrette tecniche di igiene orale.
Certo così facendo, se voi seguite i giusti consigli, non si creeranno nella Vostra bocca molte occasioni di effettuare nuovi lavori… però il dentista lavorerà, fiero del proprio operato, sui nuovi pazienti che gli saranno inviati dai propri pazienti soddisfatti.
Attilio Venerucci

Dr. Attilio Venerucci Odontoiatra – Via Bolognani 15, 17024 FINALE LIGURE (SV) – P.I. 00966480097

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Debuggers

Dento 4.0 è distribuito da Novembre, prima di questa versione non erano visibili i Feed RSS nella schermata del menu.
Questa caratteristica è stata introdotta per stimolare interventi e segnalare errori (bug) del programma.
I più attivi sono stati finora:
Paolo Gerardo 63 commenti –
Nunzio Tagliavia 21 commenti
Massimiliano Lombardo 8 commenti.
Grazie alle segnalazioni del Dott. Paolo Gerardo ad esempio sono stati trovati gli ultimi tre punti segnalati nella pagina updates.
Ringrazio i colleghi che dedicano un po’ del loro tempo alla correzione degli errori di Dento, difficilmente da solo riuscirei ad individuarli, anche i commenti delle procedure e dei passaggi sono molto importanti per rilevare incongruenze ed apportare migliorie.

Spero che altri si aggiungano.

Ai confini della realtà

The twiligth zone negli originali americani, “la zona del crepuscolo” se vogliamo farne una traduzione letterale.
Chi è vecchiotto come me dovrebbe ricordare una serie di telefilm di fantascienza trasmessi in RAI a partire dagli anni 60, pensereste che in Dento ci possa essere una zona ai confini della realtà?
Eppure proprio li nell’elenco delle schede dentali si nasconde una zona ai confini della realtà, è quella delle schede sospese, che sta tra quelle eseguite e quelle in corso.
Quali schede sono relegate in questa zona?
Sono quelle alternative di terapia che abbiamo presentato ai pazienti, quelle dei pazienti che non si sono più fatti sentire, i piani di cure non accettati, quelli interrotti per i più svariati motivi….. non si sono tradotte in realtà, sono rimaste ai confini.
Eppure ogni tanto conviene entrare in questa zona grigia e fare ordine, eliminare le schede dei piani di cura alternativi, riflettere sui preventivi non approvati, ricordare e riflettere anche su alcuni errori.
Piani di cura troppo ambiziosi, che sarebbe stato bene frazionare sia nell’impegno economico che in quello “emozionale” per il paziente.
E’ come entrare in una macchina del tempo, per poter imparare dai propri errori e non rimanere…… ai confini della realtà!

Ecco la seconda parte:

Cedere alle convenzioni

Quanto era bella la nostra libera professione fino al 4 luglio 2006…….poi è arrivato il decreto Bersani e tutto è cambiato.
Il decreto è un esempio di come sia difficile legiferare, oppure, se pensiamo male, di come sia disonesto un legislatore.
Ipotesi numero 1:
Bersani ed il suo gruppo sono stati onesti ma incapaci, per fare il bene del consumatore tolgono il tariffario minimo dell’ordine (che era fermo al 1989 e non costituiva un “cartello” ma una garanzia di decenza minima) e permettono la pubblicità sanitaria.
Fare pubblicità costa, chi può farla? i grossi gruppi, arriva Vitaldent ed altri scaltri investitori che alla faccia della deontologia regalano ablazioni e prime visite, non certo per filantropia ma per accalappiare Pazienti, fine del passaparola che premiava la capacità professionale e umana di un dentista.
Ipotesi numero 2:
Bersani ed il suo gruppo non sono stati incapaci ma neanche onesti, la nuova situazione favorisce chi può investire e tra questi il gruppo Unicredit, quelli di Unisalute che casualmente si lanciano sul mercato con una sorta di coop dentali.
Comunque sia andata, i piccoli studi, anima dell’odontoiatria italiana sono morti o comunque in estinzione.
Lo Stato non ci ha tolto gli abusivi ma in compenso favorisce la concorrenza sleale, la Rai promuove programmi sul low cost dentale senza spiegare che low cost è equivalente a low quality, il turismo dentale imperversa…… e noi continuiamo ad essere considerati ricchi evasori.
La liberalizzazione di un mercato favorisce i più forti, dietro ad un presunto vantaggio per la popolazione si nasconde una separazione ancora più netta tra il ricco ed il povero con la riduzione del reddito del ceto medio, il nostro.
Solo quatro anni fa nelle riunioni con i colleghi mi schieravo con chi aborriva le convenzioni, ora da un paio di anni, costretti da una larga fascia di Pazienti assistiti proprio da Unisalute, ci siamo convenzionati ed ora abbiamo allargato anche alla convenzione FASI-Faschim.
Cosa comporta convenzionarsi.
Per lo studio mono professionale è veramente dura, il carico burocratico è enorme, una dipendente è necessaria praticamente solo per seguire l’aumento di burocrazia. I prezzi imposti coprono praticamente poco più delle spese. L’aumento delle spese riduce ulteriormente gli utili e l’aumento di pazienti riduce il tempo libero.
Ma allora sei sciocco? chi te lo fa fare?
La paura! paura della crisi, paura di fallire professionalmente, di non far fronte alle spese, di non pagare i dipendenti, paure che pensavo non dovessi mai avere come dentista.
La nostra professione cambia, Dento cambia.
Il supporto dato da Dento nella gestione delle convenzioni è stato importante ma lo sarà ancora di più con le modifiche in atto, i tariffari multipli danno la possibilità di sapere (nel caso di assistiti FASI ad esempio), quanto sarà il rimborso, la prima nota appena re-introdotta ci comunica gli utili e le spese, la determinazione del costo orario ci guida nella definizione dei prezzi, ci possiamo spingere fino all’analisi della redditività di ogni singola prestazione, facilitando quelle analisi che sembrano così complesse quando frequentiamo i corsi di gestione.
Questo tipo di analisi ci serve anche nella valutazione della convenienza delle singole convenzioni, se ci dobbiamo convenzionare che sia almeno con chi è più conveniente.

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