Giovani odontoiatri e informatizzazione dello studio: Il migliore gestionale per l'odontoiatra

Tag: Blog (Pagina 45 di 57)

Come non essere d’accordo

Dalla mitica lista DentistiFmpMac ricevo questa mail di Paolo Lesca e, senza nemmeno chiedergli il permesso, la pubblico per permettere una ancora più ampia lettura:


Ricevo oggi nella mia posta “reale” una confezione cartonata con tanto di mega logo “ANDI” sulla copertina e relativo “sponsor” dell’operazione.
All’interno una lettera del Presidente Nazionale, e materiale vario di tipo promozionale che mi invita ad associarmi illustrandomi i vantaggi nell’adesione : diventeresti un “privilegiato”… (PrivilegiANDI)…
Poi i “progetti” lanciati dall’ANDI che hanno come obiettivo l’estetica con sicurezza, i trattamenti con microfiller, l’armonia del sorriso, ecc…
Il primo sentimento è di tristezza, di rabbia, di sconsolata depressione : io vedo bocche da medioevo, mi si siede sulla poltrona persone la cui igiene (non solo quella orale) è compromessa fortemente (da un po’ di tempo uso un balsamo al mentolo sulla mascherina per superare la nausea e poterli curare…).
Bambini con le bocche devastate da bibite gassate, alimentazione pessima, scarsa propensione alle cure….. in una frase “figli orfani di genitori viventi”, anziani edentuli, trentenni con piercing e tattoo di ogni genere ma con carie inogniddove…ecc..
Ed il problema della professione sono i “microfiller” ? La nostra “mission” è il “calcolo” dell’architettura gengivale con analisi al computer perché il sorriso “destro” della gnocca che si fa di cocaina e va ai party di nuovi magnaccia con SUV e tessera di partito, sia uguale al sorriso “sinistro” ?
E’ QUESTA la professione che interessa all’ANDI ? Dobbiamo preparare “brioches” perché il “popolo” ha fame ? Appronteremo nei nostri studi “plateau” di macarons per festeggiare il 21 dicembre 2012 nell’attesa che il Titanic si becchi (meritatamente) il sacrosanto “scoglio” tra caviale e champagne ??
Io vorrei sapere COSA ha fatto l’ANDI in questi anni da che sono laureato per tutelare il MIO diploma di laurea, a parte una GUERRA feroce all’inizio per evitare che gli Odonto-Puffi entrassero nel mercato…. dobbiamo a lor signori se abbiamo (forse) una previdenza ? Dobbiamo a lor signori se oggi possiamo esercitare nel SSN ? Dobbiamo a lor signori se il Corso di Laurea in Odontoiatria ha raggiunto una sua dignità ?
Io vorrei capire PERCHE’ a tutt’oggi la professione è frammentata, divisa, con persone di ogni genere che la pratica, perché NON esiste un programma NAZIONALE di prevenzione dentale costruita dal Ministero della Salute UNITAMENTE alle Associazioni di categoria, perché in tanti anni che esercito NESSUNO mi ha mai chiesto quanti denti curo, estraggo, otturo per stabilire l’indice della SALUTE DENTALE della popolazione italiana, cose NORMALI in Paesi Normali ?
Io credo che la MIA professione, il MIO corso di laurea esista e vada avanti *NONOSTANTE* l’ANDI, non grazie allo stesso anche perché gli uomini che ho conosciuto nell’ANDI non credo che abbiano “lavorato” per il bene della professione, ma sicuramente per il LORO tornaconto.
Forse è stata una MIA esperienza diretta, unica, ne sono arciconvinto (sehhhhh), e per quelle poche mele marce che ho conosciuto vi sono fior di professionisti SANI, ma sono QUELLI che avrebbero dovuto fare pulizia e non stare a guardare per convenienza di “favore”, ed in ogni caso quanto TENTAI di cambiare il mondo del dentale chi mise i bastoni tra i piedi su iniziative come quella di creare un Corso per Assistenti Dentali a livello Nazionale, furono proprio loro….
Un Paese che NON cambia come il nostro è perché la SUA classe dirigente NON vuole cambiare ma vuole SOLO difendere il SUO status QUO e siamo ormai alla frutta : chi ha studiato VERAMENTE sui banchi di scuola, chi ha intrapreso un’attività sudandosi ogni giorno il pane, chi non ha avuto spinte o parenti farlocchi onorevoli è ARCISTUFO di una classe dirigente di imbucati, di “amichimii”, di lauree false, di incapaci al potere.
Se QUESTO Paese non lo si può cambiare, MEGLIO cambiare Paese ! 
Altro che ANDI….con questa campagna promozionale viene voglia di iscriversi…………….all’AIO !!!!!!
P.L.

Un post perplesso?!

Il mio primo post scritto da iPad, per questo sono perplesso……. 
Venerdì dopo un tentennamento di mesi mi sono deciso all’acquisto.
I più attenti di voi ricorderanno che prima, a Natale, ne abbiamo regalato due alle assistenti con l’intento, miseramente fallito di stimolarle a seguire la nostra pagina in Facebook. 
Uno bianco e uno nero, d’altronde anche loro, Samantha e Marzia sono una bianca ed una nera, il nero l’ha scelto la bionda ed il bianco la mora, giusto no? 
Ora, con uno pieno di giochi, ci gioca la nipotina di tre anni e con l’altro il fidanzato fotografo. 
Una delle cose che mi chiedono più spesso gli utenti Dento nelle mail è a quando una versione per iPad, devo dire che mi hanno rotto! 
Al contrario dell’amico Paolo Lesca che lo ama incondizionatamente a me l’ipad lascia indifferente, ma Paolo non è mica un pirla, ed allora il dubbio che mi fosse sfuggito qualcosa mi ha assalito. 
Ne ho comprato uno bianco, da solo 16GB, (la crisi….) ma di ultima generazione, per capire qualcosa della risoluzione dello schermo. 
Impressioni: pensavo pesasse meno…… è più scomodo del mio Air per scrivere sulle gambe a letto ma la scrittura è veloce come anche la navigazione su internet. 
Mentre ci scrivo mi accorgo che un po’ tutti i programmi sono versioni semplificate degli equivalenti programmi per computer, mi manca molto la barra dei menù in alto. 
Necessariamente anche tutta l’interfaccia di Dento andrebbe rivista, schermate semplificate con meno elementi. 
Già questo significa meno potenza, si perché anche un software ha la sua potenza, anzi un programma ben fatto fa guadagnare in velocità d’uso (potenza) molto di più del processore che uscirà tra dieci anni.
Mah, cosa avrà questo iPad? Domani in studio ci carico FileMaker Go e vediamo un po’. 
Buonanotte

Una mentalità sbagliata

Non centra nulla con Dento ma visto che sono incazzato ed ho un blog……

1) Mi sono appena recato in un colorificio con un campione di colore, vengo accolto da due commessi, mi spiegano che dovrò comprarne un chilo perché il tintometro non può farne meno, lo sapevo ed accetto, mi dicono però che ora non si può fare perché stanno per andare a mangiare…….. estraggo il fedele iPhone e guardo l’ora sono le 12,27, lo mostro ai due commessi che ribattono: per fare il colore ci vorranno una decina di minuti, deve tornare alle 14,30………..
Li saluto e chiedo: lavorate anche nel colorificio di via Stelvio?
No (naturalmente) perché?
In quel caso vi avrei detto arrivederci, ci saremmo visti li oggi alle 14,30!

2) Telefono all’arabo per ordinare il panino con la cotoletta, le hanno finite ed allora passo, decido di scendere.
Non faccio in tempo a cambiarmi che l’arabo richiama per dirmi che ha mandato il ragazzo a prenderle e che in quindici minuti avrò il mio panino!
Sapete per quanti euro? cinque compreso bibita, patatine e me lo porta in studio!
Quando ho dato due euro al ragazzo di mancia aveva un sorriso da orecchio a orecchio…………

Riflettiamoci………

Il miglior gestionale per l’odontoiatra

Non è un caso che il titolo del blog sia “Il miglior gestionale per l’odontoiatra” e non per lo studio dentistico.
Dento è perfettamente utilizzabile anche dal consulente, cosa che non è comune tra i gestionali odontoiatrici.
Le nostre professioni, generalmente, iniziano con una consulenza. Molti scelgono di rimanere consulenti e di non affrontare il problema di apertura di uno studio, non per questo dobbiamo a rinunciare ad una gestione informatica della professione, da giovani non pensiamo che il nostro archivio, cartaceo od informatizzato che sia, racconta cosa abbiamo fatto nella nostra vita professionale ed alla fine, se vogliamo, chi siamo stati.
Io sono consulente ortodontico e mi sono creato una piccola incompleta e discutibile “cartella ortodontica” per tener traccia di quello che faccio negli studi dei colleghi ma, soprattutto, per avere il controllo economico dei pazienti.
Quando arrivo negli studi, consegno a chi tiene i conti la lista dei pazienti che hanno rate in scadenza, in modo che possano controllare se i nostri reciproci conti sono corretti. Per fare questo non devo fare uno sforzo, il programma lo fa per me all’inizio del rapporto col paziente.
Se fossi un consulente generico Dento mi permetterebbe comunque di registrare tutto quello che ho fatto su di un paziente.
Anche se è utile fare questo per tener traccia del lato economico, è molto più utile farlo per i risvolti medico legali di responsabilità professionale.
Il consulente, in alcune realtà, è pagato una miseria a ore ma, nonostante questo, ha tutti gli svantaggi dal punto di vista medico legale di un professionista super pagato. Che almeno tenga traccia di ciò che ha eseguito per non venir chiamato in causa un domani per ciò che magari non ha fatto.
Chi fa consulenza può aprire una scheda del paziente e segnare di volta in volta cosa ha eseguito, se lo studio ospitante ci fornirà anche il tariffario potremo avere la cifra esatta di quanto ci dovranno corrispondere, con report per paziente o per periodo.
Nell’ultima versione Dento consente di differenziare le percentuali di retribuzione per ognuna delle categorie di prestazione (endodonzia, chirurgia ecc.).
Sul lato fatturazione invece è in grado di eseguire tutti i tipi di fatturazione necessari ad un odontoiatra.
La mia speranza, per ora disattesa, è che Dento si diffonda tra i giovani odontoiatri, più avvezzi all’uso del mezzo informatico e di Macintosh in particolare.
In attesa di poter presentare il programma in ambito universitario (di qualsiasi città) mi affido alla potenza di Internet e del passa parola……..


Germano

Il mio punto sul cloud computing.


Ogni tanto si sente parlare di cloud computing come soluzione per i gestionali dentali. Ora si iniziano a vedere le prime soluzioni gestionali on line ed a volte vengo interrogato sulla questione. Preciso subito che il cloud computing sarà il futuro, rimane un incognita: quando sarà questo futuro per noi italiani?
Come tutto ciò che è informatica il cloud computing nasce negli Stati Uniti, un paese enormemente avanzato rispetto a noi come infrastrutture dedicate alla rete, nasce come idea di Google ed è in sostanza la possibilità di centralizzare i dati e la potenza di calcolo su di un server remoto e l’utilizzo di termimali “stupidi” (e di conseguenza poco costosi) per l’utente remoto.
L’idea è di qualche anno fa ma sta tornando in auge grazie all’esplosione del mercato dei tablet, che vista la loro portatilità, la scarsa potenza di calcolo ed il costo contenuto sono degli ottimi candidati “dummyes terminal”.
Apple ha investito qualche miliardo di dollari nel suo nuovo centro dedicato al cloud computing ed ha modificato il sistema operativo Macintosh (Lion e tra poco mountain Lion) per favorire il cloud computing con iOS.
Il cloud computing di Apple sembra ora destinato maggiormente (come tradizione Apple) all’uso generalizzato per la popolazione, non professionale, per ora.
Diversa la posizione di Windows e Google, comunque è qui che si svolge ora la battaglia informatica per il predominio di mercato.
Google, Microsoft, Apple sono dei benefattori che ci mettono a disposizione gratuitamente una tecnologia per la quale loro hanno speso miliardi? No, a meno di credere alle favole, lo spazio (piccolo) che inizialmente concedono ora gratuitamente è un cavallo di Troia, all’aumentare dei nostri bisogni dovremo pagare per avere più spazio sui server. La battaglia tra i grandi è per guadagnare nel fornire i servizi, noi come al solito saremo inconsapevoli pedine, dovremo aggiungere alle spese per il cellulare e a quelle per gli abbonamenti TV (sky, mediaset ecc.) anche quelle per lo spazio per il cloud e l’abbonamento per il gestionale, non paghi? non vedi i tuoi dati.
Ma cosa ci offre il cloud che ora non possiamo avere? assolutamente nulla, attenzione siamo in una società maestra a generare falsi bisogni!
Qualche collega ha parlato di facilità di accesso dati da ogni punto, come nel caso di un dentista con più studi….. ma la stessa cosa la si può ottenere da anni con un IP fisso ed un server!
Altri hanno parlato di sicurezza dati: la superiorità di una soluzione professionale con back up automatizzati su server remoti ecc. sarà vero? 
Anche in questo caso se si attuano le giuste procedure, come server con gruppo di continuità, dischi in mirroring (se si guasta un disco entra in funzione l’altro ed il sistema invia una mail per informare del guasto) riversamento dei back up su dischi esterni, (eventualmente anche remoti) avremo una situazione sicura e professionale.
Ed i punti deboli del Cloud? non ce ne sono? Ci sono, oltre ad essere dipendenti in tutto e per tutto da altri (senza sapere esattamente chi e dove) in Italia abbiamo linee lente, (solo alcune parti di Milano sono servite da fibre ottiche) ed i servizi dei provider sono costosi.
Provate a cronometrare l’apertura di un immagine in formato Row da 24 Mb da Dropbox ed invece dal vostro disco fisso, anche con le fibre ottiche la differenza è notevole.
Passando al Cloud sicuramente perdiamo anche velocità ed introduciamo le variabili velocità ed affidabilità di connessione che evidentemente non è un problema negli USA.
Come dicevo all’inizio il cloud sarà il futuro, a mio parere remoto per l’Italia ed anche un futuro obbligato perché saremo pilotati in questo senso da chi ne trae vantaggio: i fornitori di servizi.
Rispondete per dire la vostra…….
« Articoli meno recenti Articoli più recenti »