Come feci alcuni anni fa, grazie alle funzioni di Dento, analizzo l’andamento delle convenzioni nel mio studio, inizio con Unisalute che nel 2016 ha abbassato con decisione unilaterale del 30% circa il tariffario:
Come si legge dalla lista (o dal grafico) il tempo complessivo dei tariffari (chiamati Unisalute e Unisalute 2016) è del 19,9%, considerate 1732,5 ore totali, avremo 344,75 ore lavorate per Unisalute.Dento consente l’analisi dei costi di gestione immediata tramite la tabella sopra a patto di fare la prima nota cassa banca e di usare l’agenda. Considerando che la somma dei costi fissi più costi variabili (93,60 + 68,40) è di 162,08 euro ora avrò per quelle 344,75 ore 55.877 euro di spesa.Per il listino Unisalute nel 2017 ho fatturato 14.882 euro
Per il listino Unisalute2016 nel 2017 ho fatturato 28.325 euro
La somma del fatturato per Unisalute è 43.207 euro che produce una perdita di 12.670 euro.
Attenti colleghi, molti di voi potranno avere costi di gestione più bassi, come in uno studio mono professionale con una sola segretaria/assistente, magari riuscirete a non andare in perdita, però potrebbe venirvi in mente che 344,75 ore sono circa 15 giorni al mare……. delle vostra unica vita!
Germano Usoni
Molto interessante! Proprio in questi ultimi mesi, dopo un paio di richieste da parte di pazienti, stavo valutando l’ipotesi di “iniziarmi” alle convenzioni e questo tuo post cade come il cacio sui maccheroni. In effetti il mio pessimismo a riguardo é stato certificato da te. Mi dimenavo tra pensieri su come riuscire ad avere un utile con quelle tariffe, nonostante sia il mio uno studio mono professionale con costi fissi di gestione molto controllati. Niente da fare, bisogna fare una scelta, o quantità o qualità. Io ho sempre investito le mie risorse nella seconda delle ipotesi, tenendo bene a mente, come tu hai sottolineato, che 15 giorni della mia unica vita passati con la mia famiglia hanno più importanza di un’automobile costosa. Grazie Germano!
Si potrebbe obiettare che togliendo la convenzione non spariscono completamente le spese, si riducono solo di un po’, che il margine di contribuzione resta attivo….. ma la sostanza è che ci tengono per le palle, purtroppo danneggiando anche chi non è convenzionato.
Sacrosanto quello che dici, purtroppo.
Grazie Germano della puntualizzazione. Da sottolineare, poi, che chi fa concorrenza sleale (centri low quality) producendo la stessa prestazione in un quarto del tempo raschia il fondo della piramide alimentare. Alla lunga il segmento basso per noi dentisti con un minimo di scrupolo e di qualità, diventerà sempre meno praticabile. Un centro può sostenere (per brevi periodi, poi cambiano regione sociale, di fatto chiudendo ed evitando rifacimenti) tariffari sempre più miseri. Ma noi che rispondiamo in prima persona dei fallimenti delle terapie, sotto una certa soglia non possiamo scendere. Io già nel 2009 ho smesso di inseguire le convenzioni, proprio grazie ai calcoli di dento.
Si potrebbe obiettare che togliendo la convenzione non spariscono completamente le spese, si riducono solo di un po’, che il margine di contribuzione resta attivo….. ma la sostanza è che ci tengono per le palle, purtroppo danneggiando anche chi non è convenzionato.