Dento

Giovani odontoiatri e informatizzazione dello studio: Il migliore gestionale per l'odontoiatra

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Una mentalità sbagliata

Non centra nulla con Dento ma visto che sono incazzato ed ho un blog……

1) Mi sono appena recato in un colorificio con un campione di colore, vengo accolto da due commessi, mi spiegano che dovrò comprarne un chilo perché il tintometro non può farne meno, lo sapevo ed accetto, mi dicono però che ora non si può fare perché stanno per andare a mangiare…….. estraggo il fedele iPhone e guardo l’ora sono le 12,27, lo mostro ai due commessi che ribattono: per fare il colore ci vorranno una decina di minuti, deve tornare alle 14,30………..
Li saluto e chiedo: lavorate anche nel colorificio di via Stelvio?
No (naturalmente) perché?
In quel caso vi avrei detto arrivederci, ci saremmo visti li oggi alle 14,30!

2) Telefono all’arabo per ordinare il panino con la cotoletta, le hanno finite ed allora passo, decido di scendere.
Non faccio in tempo a cambiarmi che l’arabo richiama per dirmi che ha mandato il ragazzo a prenderle e che in quindici minuti avrò il mio panino!
Sapete per quanti euro? cinque compreso bibita, patatine e me lo porta in studio!
Quando ho dato due euro al ragazzo di mancia aveva un sorriso da orecchio a orecchio…………

Riflettiamoci………

Il miglior gestionale per l’odontoiatra

Non è un caso che il titolo del blog sia “Il miglior gestionale per l’odontoiatra” e non per lo studio dentistico.
Dento è perfettamente utilizzabile anche dal consulente, cosa che non è comune tra i gestionali odontoiatrici.
Le nostre professioni, generalmente, iniziano con una consulenza. Molti scelgono di rimanere consulenti e di non affrontare il problema di apertura di uno studio, non per questo dobbiamo a rinunciare ad una gestione informatica della professione, da giovani non pensiamo che il nostro archivio, cartaceo od informatizzato che sia, racconta cosa abbiamo fatto nella nostra vita professionale ed alla fine, se vogliamo, chi siamo stati.
Io sono consulente ortodontico e mi sono creato una piccola incompleta e discutibile “cartella ortodontica” per tener traccia di quello che faccio negli studi dei colleghi ma, soprattutto, per avere il controllo economico dei pazienti.
Quando arrivo negli studi, consegno a chi tiene i conti la lista dei pazienti che hanno rate in scadenza, in modo che possano controllare se i nostri reciproci conti sono corretti. Per fare questo non devo fare uno sforzo, il programma lo fa per me all’inizio del rapporto col paziente.
Se fossi un consulente generico Dento mi permetterebbe comunque di registrare tutto quello che ho fatto su di un paziente.
Anche se è utile fare questo per tener traccia del lato economico, è molto più utile farlo per i risvolti medico legali di responsabilità professionale.
Il consulente, in alcune realtà, è pagato una miseria a ore ma, nonostante questo, ha tutti gli svantaggi dal punto di vista medico legale di un professionista super pagato. Che almeno tenga traccia di ciò che ha eseguito per non venir chiamato in causa un domani per ciò che magari non ha fatto.
Chi fa consulenza può aprire una scheda del paziente e segnare di volta in volta cosa ha eseguito, se lo studio ospitante ci fornirà anche il tariffario potremo avere la cifra esatta di quanto ci dovranno corrispondere, con report per paziente o per periodo.
Nell’ultima versione Dento consente di differenziare le percentuali di retribuzione per ognuna delle categorie di prestazione (endodonzia, chirurgia ecc.).
Sul lato fatturazione invece è in grado di eseguire tutti i tipi di fatturazione necessari ad un odontoiatra.
La mia speranza, per ora disattesa, è che Dento si diffonda tra i giovani odontoiatri, più avvezzi all’uso del mezzo informatico e di Macintosh in particolare.
In attesa di poter presentare il programma in ambito universitario (di qualsiasi città) mi affido alla potenza di Internet e del passa parola……..


Germano

Il mio punto sul cloud computing.


Ogni tanto si sente parlare di cloud computing come soluzione per i gestionali dentali. Ora si iniziano a vedere le prime soluzioni gestionali on line ed a volte vengo interrogato sulla questione. Preciso subito che il cloud computing sarà il futuro, rimane un incognita: quando sarà questo futuro per noi italiani?
Come tutto ciò che è informatica il cloud computing nasce negli Stati Uniti, un paese enormemente avanzato rispetto a noi come infrastrutture dedicate alla rete, nasce come idea di Google ed è in sostanza la possibilità di centralizzare i dati e la potenza di calcolo su di un server remoto e l’utilizzo di termimali “stupidi” (e di conseguenza poco costosi) per l’utente remoto.
L’idea è di qualche anno fa ma sta tornando in auge grazie all’esplosione del mercato dei tablet, che vista la loro portatilità, la scarsa potenza di calcolo ed il costo contenuto sono degli ottimi candidati “dummyes terminal”.
Apple ha investito qualche miliardo di dollari nel suo nuovo centro dedicato al cloud computing ed ha modificato il sistema operativo Macintosh (Lion e tra poco mountain Lion) per favorire il cloud computing con iOS.
Il cloud computing di Apple sembra ora destinato maggiormente (come tradizione Apple) all’uso generalizzato per la popolazione, non professionale, per ora.
Diversa la posizione di Windows e Google, comunque è qui che si svolge ora la battaglia informatica per il predominio di mercato.
Google, Microsoft, Apple sono dei benefattori che ci mettono a disposizione gratuitamente una tecnologia per la quale loro hanno speso miliardi? No, a meno di credere alle favole, lo spazio (piccolo) che inizialmente concedono ora gratuitamente è un cavallo di Troia, all’aumentare dei nostri bisogni dovremo pagare per avere più spazio sui server. La battaglia tra i grandi è per guadagnare nel fornire i servizi, noi come al solito saremo inconsapevoli pedine, dovremo aggiungere alle spese per il cellulare e a quelle per gli abbonamenti TV (sky, mediaset ecc.) anche quelle per lo spazio per il cloud e l’abbonamento per il gestionale, non paghi? non vedi i tuoi dati.
Ma cosa ci offre il cloud che ora non possiamo avere? assolutamente nulla, attenzione siamo in una società maestra a generare falsi bisogni!
Qualche collega ha parlato di facilità di accesso dati da ogni punto, come nel caso di un dentista con più studi….. ma la stessa cosa la si può ottenere da anni con un IP fisso ed un server!
Altri hanno parlato di sicurezza dati: la superiorità di una soluzione professionale con back up automatizzati su server remoti ecc. sarà vero? 
Anche in questo caso se si attuano le giuste procedure, come server con gruppo di continuità, dischi in mirroring (se si guasta un disco entra in funzione l’altro ed il sistema invia una mail per informare del guasto) riversamento dei back up su dischi esterni, (eventualmente anche remoti) avremo una situazione sicura e professionale.
Ed i punti deboli del Cloud? non ce ne sono? Ci sono, oltre ad essere dipendenti in tutto e per tutto da altri (senza sapere esattamente chi e dove) in Italia abbiamo linee lente, (solo alcune parti di Milano sono servite da fibre ottiche) ed i servizi dei provider sono costosi.
Provate a cronometrare l’apertura di un immagine in formato Row da 24 Mb da Dropbox ed invece dal vostro disco fisso, anche con le fibre ottiche la differenza è notevole.
Passando al Cloud sicuramente perdiamo anche velocità ed introduciamo le variabili velocità ed affidabilità di connessione che evidentemente non è un problema negli USA.
Come dicevo all’inizio il cloud sarà il futuro, a mio parere remoto per l’Italia ed anche un futuro obbligato perché saremo pilotati in questo senso da chi ne trae vantaggio: i fornitori di servizi.
Rispondete per dire la vostra…….

La prima visita


Sulle mailing list che frequento spesso si parla preoccupati della crisi e dei franchising che dilagano. Vediamo ovunque inserti pubblicitari di ogni tipo che reclamizzano visite gratuite. Riporto integralmente il testo di una mail del collega Ercole Romagnoli che contiene alcune perle di saggezza che non dovremmo mai dimenticare:

Non esiste una seconda “prima visita” ed è qui che si giocano gli atouts . Il risultato può non essere immediato, può darsi che il paziente senta altri pareri, magari spinto da necessità economiche. Però se uscirà da nostro studio  con l’impressione di avere ricevuto la necessaria attenzione (sia come approccio personale sia come ambiente) per risolvere un problema , se avrà il convincimento di avere ricevuto spiegazioni ed alternative terapeutiche e non una semplice “lista della spesa”, beh, difficile perderlo. 
La prima visita, vilipesa, svenduta, offerta come gadget è il vero motore  della nostra professione, atto medico per eccellenza che ci distingue dal puro tecnicismo.
Chiaro che ognuno ha le sue strategie. Personalmente, a meno che non vi sia un’urgenza che impone di focalizzare su un particolare, mi diverto un mondo quando il nuovo entrato si siede ed immediatamente apre la bocca, e la faccio chiudere immediatamente ( e già mi guarda strano) . Perchè prima si osserva , si individuano grossolane asimmetrie, si palpano i muscoli, le atm,  i linfonodi. Poi si, si fa aprire la bocca, e si analizzano mucose, lingua, si palpa bimanualmente il pavimento della bocca etc. etc. Poi si valuta il parodonto, poi l’ occlusione,magari lo si fa alzare  per valutare atteggiamenti posturali o altro…. alla fine anche i denti ! Poi si effettuano o si prescrivono le indagini necessarie e si rimanda la stesura di un piano di cura (scritto ed accompagnato da relazione) quando si è in possesso di tutti i dati necessari ed effettuate alcune manovre preliminari (es. igiene e sondaggio, modelli studio, foto etc. etc.)
Mi è capitato spessissimo di fare tutto questo e di vedere tornare il paziente magari dopo 6 mesi o più, soprattutto in presenza di preventivi di spesa importanti. Certo, hanno chiesto altri pareri, effettuato altre visite…magari gratis ! ma, al di là di rare eccezioni, difficilmente hanno ricevuto analoghe attenzioni.
Ho avuto qualche paziente proveniente da Vitaldent. Senza voler generalizzare erano piuttosto sconcertati da questo approccio prima commerciale e solo secondariamente clinico, dove la figura del promoter è dominante.

Ercole Romagnoli

Evoluzione invisibile

Ho un po’ trascurato il blog ultimamente.
Con Sandro Bramati stiamo facendo una piccola rivoluzione invisibile nella programmazione di Dento.
Stiamo ottimizzando le relazioni e rovistando tra i rami dimenticati del programma per limitare tutto ciò che è inutile o inutilizzato, una ottimizzazione in funzione di un futuro passaggio a FileMaker Pro 12.
Script in più doppioni di campi o relazioni, formati inutili, esternamente non si nota nulla ma ci siamo imposti di terminare queste “pulizie di primavera” prima di mettere in campo qualsiasi altra cosa.

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