Come possiamo far capire ai pazienti il reale valore delle nostre cure? dietro ad una cifra quasi sempre consistente ed impegnativa per il paziente quanto è il guadagno del dentista?
Già in passato avevo affrontato questo aspetto proponendo una versione “dettagliata” della fattura che aveva lo scopo di giustificare, dettagliando il nostro operato, l’ammontare delle nostre fatture.
Ora l’amico Paolo Bortolini, prendendo spunto dal forum di Gestione dello studio di Odontoline del quale è moderatore, ha ulteriormente evoluto la questione.
Mentre la via da me proposta era di questo tipo:
Otturazione 200 euro
oppure:
Applicazione di diga ed isolamento del campo operatorio
Rimozione accurata del tessuto carioso e della dentina contaminata
Medicazione, detersione e preparazione della cavità
Otturazione e ripristino anatomico della corona
Lucidatura e controllo occlusale
200 euro
Cioè sfruttando la possibilità data da Dento di dividere le prestazioni in fasi.
La proposta di Paolo era più articolata e prevedeva di:
comunicare, invece del prezzo complessivo di una prestazione le sue “componenti”, per sensibilizzare il paziente rispetto al reale valore di quanto gli si fa. Un esempio, ma non sarà l’unico, di questo approccio potrebbe essere suddividere la prestazione in: 1) prestazione professionale vera e propria (il compenso del dentista per la sua opera); 2) rimborso spese per i materiali e la protesi; 3) rimborso costi di studio (personale e c. fissi in genere); 4) rimborso spese di assicurazione (il concetto si potrebbe estendere anche ai rifacimenti); 5) rimborso spese per la sicurezza della seduta (decontaminazione, sicurezza elettrica ecc.). “.
La differenza tra le due soluzioni è evidente e rispecchia essenzialmente le due diverse estrazioni, la mia pone l’accento sulla valorizzazione degli atti clinici del lavoro (dentista), la sua su quanto incidono i costi e su quanto incide il lavoro “alle spalle” di una prestazione (commercialista).
Nella mia proposta è implicita la valorizzazione della manualità (che il paziente da per scontata ma che lo è tutt’altro), nella sua la valorizzazione della difficoltà organizzativa e gestionale anch’essa non percepita dal paziente.
Confesso che la soluzione di Paolo mi è subito piaciuta e che sento il rumore delle rotelle che stanno cercando di tradurre il suo pensiero in una procedura software replicabile come opzione su qualsiasi preventivo o fattura ma, vista la complessità, la fatica ed il costo che ciò comporterebbe, voglio sottoporvi la questione in modo che venga sviscerata in tutte le sue parti.
Rispondete per cortesia a queste domande:
1) sottinteso che la prima soluzione è già funzionante in Dento, se il vostro gestionale consentisse la soluzione di Paolo pensereste di utilizzarla?
2) mettendovi nei panni di un vostro paziente come la valutereste?
3) che percentuale del totale dareste ai punti 2,3 e 4 della proposta di Bortolini?
trovate il suo articolo completo qui
Germano