Giovani odontoiatri e informatizzazione dello studio: Il migliore gestionale per l'odontoiatra

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Controcorrente?

Il mio fido programmatore, Sandro Bramati che i più attenti ricorderanno ho citato più volte, mi invia una mail scherzosa che dice:

carissimo Germano,

mi sapresti spiegare come mai tutte le belle donne vanno dal dottor Cannizzo e non vengono da te?

http://dentalarte.it/

importantissimo: guardati il video attentamente!!!!

sandro

la mia risposta è stata:

Caro Sandro

Ho visto attentamente sito e video, purtroppo non sono capace di fare Cannizzo. È un limite che so di non saper superare. Se dovessi vendere auto usate dormirei sotto un ponte……
Grazie per la segnalazione, per le donne mi sto attrezzando per passare all’altra sponda, sembra essere di moda!

Germano

A parte le scherzose battute, il carattere di ognuno di noi ci porta a seguire una strada professionale e a mio avviso non abbiamo alternative, ognuno di noi ha la clientela che si è ritagliato sulla propria figura professionale, io non potrei fingermi ciò che non sono. Il link sopra citato è molto interessante, il video va visto e ne vanno tratte le giuste considerazioni che saranno diverse per ognuno di noi, io ad esempio, sono caratterialmente all’opposto rispetto a quanto presentato, non è una critica al collega ma un dato di fatto. Io mi sento di più così:

http://www.dentist4.it/centro-dentale/#all

Se siete interessati date un’occhiata ai nomi, iniziano ad esserci colleghi veramente notevoli……..

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Articolo quinto chi ha in mano il grano ha vinto!

Da molti giorni si sente parlare della convenzione ANDI – MAPFRE, non volevo intervenire prima di farmene una opinione informandomi. Lo scorso mercoledì 13-11 ero presente all’assemblea dei soci della sezione di Milano Lodi e Monza Brianza e ora ritengo poter prendere una posizione. Non sono a priori contro le convenzioni, basta che sia una scelta consapevole ed informata, il mio studio ha tre convenzioni. Sono allibito invece per la posizione adottata da ANDI, anche se fosse (e non lo è) la convenzione migliore del mondo, in nessun modo ANDI dovrebbe favorirne l’adozione ai soci, che ricordo sono per la maggior parte studi di piccola dimensione e proprio ANDI dovrebbe esserne la paladina. I piccoli sono quelli più danneggiati dalle convenzioni. Per dare un esempio, quando ho deciso di convenzionarmi, ho dovuto dotarmi di una segretaria (terza signorina)  e già solo questo “piccolo” particolare avrebbe dovuto esser tenuto in considerazione nella scelta.

Non sappiamo esattamente chi sia MAPFRE, ma possiamo anche disinteressarcene, comunque è un’entità che si è trovata la pappa fatta in un attimo grazie ad ANDI, le cifre parlano già di oltre 2.200 soci ANDI che si sono convenzionati senza ancora che il servizio sia iniziato, partirà da gennaio. In testa mi gira una frase che  forse risale ai tempi dell’oratorio e dice “articolo quinto chi ha in mano il grano ha vinto!”. Qui chi ha in mano il grano? i fondi le assicurazioni, gli investitori, MAPFRE quando vorrà ed avrà convenienza a farlo mollerà ANDI in un attimo possiamo scommetterci.

Dando un’occhiata al nomenclatore tariffario proposto da MAPFRE, senza commentare i compensi, salta all’occhio che la tariffa è unica per tutt’Italia, in questo modo un rimborso inaccettabile al nord diventa ammissibile al sud, creando una situazione di divisione e di attrito in ANDI stessa, la sollevazione delle sedi provinciali del nord contro questa decisione ne sono la prova.

Siamo in piena rivoluzione della professione, in pochi anni vedremo sparire i piccoli studi ed i giovani odontoiatri saranno i garzoni dei service dentali, ANDI dovrebbe tutelare l’iscritto e non calare le braghe, proprio per una questione ideologica che Prada nel suo ultimo intervento sminuisce.

ANDI servizi, con la polizza professionale a buon mercato è legato a Cattolica, MAPFRE detiene l’8,47% di Cattolica un caso?

Germano

Web marketing?

Ospito volentieri un intervento di un professionista di web marketing, Francesco Acanfora. Penso sia interessante il punto di vista di un non odontoiatra. Non credo che il web avrà mai il valore del passaparola ma, se anche da lì arrivassero il 5% dei nostri pazienti perché non sfruttarlo? Sentiamo:

Vorrei portare la mia esperienza professionale.
Mi interesso di web-marketing per la promozione di aziende e professionisti sul canale internet.
Gestisco campagne di pubblicità online sia per centri dentistici con molteplici sedi che per dentisti con un unico studio.
Posso assicurare che intercettare clienti su internet non è un problema di costi. La pubblicità online di Google non premia chi ha il budget più grande, ma chi fornisce i migliori contenuti a chi cerca informazioni.
E questo apre il primo punto: se il sito web dell’azienda è una brochure digitale puoi spendere qualsiasi budget, ma alla fine non sarai nè indicizzato nè apprezzato da chi visita il tuo sito.
Secondo: bisogna differenziarsi, aspetto cardine di qualsiasi strategia di marketing.
Se sono uno studio singolo devo valorizzare i miei punti di forza: il rapporto diretto con il paziente, il fatto di metterci la faccia (e la continuità), l’esperienza e  la specializzazione.
Non posso focalizzare la mia comunicazione su prezzi bassi, interventi all-on-four (uno dei termini più ricercati su internet) in una giornata, o su prima visita gratuita (che fanno tutti).

Devo far comprendere a chi visita il mio sito web, il valore della mia offerta, devo trasmettere credibilità e fiducia.
E devo creare un canale di comunicazione con i pazienti: non il mero logo di facebook ma la possibilità di raccogliere domande e dare risposte (come penso che faccia questo sito con questo blog). D’altra parte penso che dai dati Analytics si possa comprendere quale sia il comportamento di chi visita il sito e di quali contenuti coinvolgono e “convincono”.

Quello che però bisogna ammettere è che spesso i dentisti continuano a guardare indietro (ai bei tempi che furono) e soprattutto a non accettare che il mercato sia cambiato.
Internet è la modalità con la quale oggi tutti sviluppano il loro percorso di selezione dei fornitori.
Pensare che basta acquistare il sito “pre-confezionato” da Pagine Gialle (pagando un botto di soldi) e far fare la pubblicità agli omini gialli (con annunci tutti uguali, tanto loro lavorano sulle quantità), significa nascondere ancora una volta la testa sotto la sabbia.

Internet non è più una opportunità, ma una Necessità.
Se la si sfrutta con le giuste logiche può dare grandi risultati, con poca spesa, ma richiede anche la volontà di utilizzare il sito come reale strumento per differenziarsi.

Francesco Acanfora

Consigli per l’uso

Ogni tanto mi capita di vedere come qualche utente di dento usa il programma e a volte rimango stupito.

Dopo 22 anni il mio studio conta 184 prestazioni differenti divise nelle 10 categorie degli studi di settore, ho sempre cercato di limitarne il numero per non avere tendine troppo lunghe nella creazione del preventivo, capirete il mio stupore vedendo che uno studio gestisce l’attività con 692 prestazioni divise in 19 categorie. La mia tendina più lunga è quella di protesi che mostro nell’immagine:  Schermata 2014-10-29 alle 11.13.23la più lunga del collega era almeno il triplo, risulta evidente la difficoltà che si può avere nel reperire la prestazione che ci interessa scegliere. Facendo l’esempio dello scheletrato, il collega aveva una prestazione per ogni tipo, iniziava da scheletrato di due elementi, scheletrato di tre elementi, di quattro con ganci, con attacchi……ecc.  fino ad avere tutte le varianti, in realtà sono sufficienti 4 prestazioni, scheletrato, dente su scheletrato, attacco e gancio per comporre tutte le variabili. Analogamente le devitalizzazioni potrebbero essere ricondotte al singolo canale e mettendo più volte la prestazione canale coprire tutte le esigenze.

Germano Usoni

 

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