Quando vedo colleghi che si registrano come Arsenio Lupin o Ciccio Ingrassia mi piacerebbe sapere chi sono per ringraziarli……. oppure quelli che si registrano alle 21 e si cancellano alle 21,10 o quelli che scaricano per conto terzi, quelli che non lasciano partire la mail di registrazione del programma…… (oltre 1600 iscritti meno di 1200 mail di registrazione). Poi ogni tanto arriva una mail come questa e capisco che forse Dento serve a qualcosa:
Grazie mille Germano.
Ho scaricato la versione che hai messo ora in download e funziona benissimo. Due parole sulla mia vita sono il minimo indispensabile per poterti esprimere la mia riconoscenza per tutto il lavoro tuo e della tua equipe.
Mi sono laureato nel 2013, no figlio di dentisti, non parente di dentisti. Un altro pesce piccolissimo in un mare sconfinato di cui ignoravo l’esistenza. La situazione universitaria in Italia è già precaria, ma ad (nome dell’ateneo che ometto) non impariamo veramente nulla se non ci rimbocchiamo le maniche e frequentiamo uno studio privato durante gli anni di corso. La mia colpa è stata certamente quella di non essermi impegnato abbastanza a muovermi in ambito extrauniversitario, fatto sta che a settembre di tre anni fa non sapevo tenere una siringa in mano e avevo all’attivo una cosa come quattro sedute di igiene da primo operatore. Ecco come sono entrato nel mondo del lavoro.
La fortuna che ho avuto è stata quella di incontrare un vecchio amico di famiglia il quale mi ha aperto le porte del suo studio come a un figlio e io ho cominciato a bazzicare le sue stanze cercando di recepire il più possibile di quello che mi insegnava.
A gennaio 2014 mi sono iscritto all’albo, ho aperto la p.iva e sono iniziati i dolori! Il collega mi ha offerto la possibilità di occupare gratuitamente uno dei suoi due riuniti per i miei pochi pazienti e così ho cominciato. I primi tempi sono stati drammatici: prime classi portate a termine in due ore, senza e diga e margini totalmente infiltrati, tempi assurdamente lunghi per prendere un impronta, cementare un provvisorio… Intanto frequentavo la clinica universitaria insieme ad altri miei ex compagni di corso e anche lì… meglio che lasciamo perdere. Lasciati in balia di noi stessi, spesso ci trovavamo in situazioni veramente difficili e se non fosse stato per l’audacia (e competenza) di qualche collega più preparato di me, avremmo potuto combinare casini anche importanti.
L’esperienza che cambierà totalmente la mia vita professionale è stata una parentesi full time in un altro studio. Sconsolato di come andassero le cose dall’amico di famiglia, del fatto che lavoravo male, che non mi sentivo seguito abbastanza e non vedevo profili di crescita, colsi l’opportunità di un collega titolare di uno studio molto grande in un paese vicino a dove abito. La situazione prese subito una piega comica: era come se mi fossi tuffato da un’altezza di trenta metri sopra uno specchio d’acqua ghiacciata. Un tonfo colossale.
Il collega mi mise sin da subito di fronte ai miei limiti manuali, prospettandomi un percorso di tirocinio lungo anni per poter raggiungere risultati accettabili in conservativa ed endo.
Per nove mesi ho frequentato lo studio dalle nove del mattino alle nove di sera, con una pausa di un’ora per il pranzo, cinque giorni la settimana: facevo l’assistente a un collaboratore, qualche igiene e il ragazzo dei computer.
In quel periodo ho avuto anche la presunzione di credere di essere sottovalutato, di non essere preso sul serio. Mi sono sentito molto umiliato.
Poi ad Aprile dell’anno scorso il collega amico di famiglia mi ha richiamato, mi ha chiesto cosa avevo intenzione di fare, che i suoi affittuari avevano cominciato ad avanzare strane pretese sul canone, che volevano metterci anche altri professionisti. Sull’altro fronte, il titolare del mega studio, dopo nove mesi mi ha fatto capire senza mezzi termini che non avevano bisogno di me e che le mie prospettive in quello studio erano limitate. Mi sono preso il tempo per riflettere. Alla fine la sua proposta è stata questa: “Rimani nel mio studio tutto il giorno, a mille euro al mese. Farai quello che hai fatto fino ad oggi e poi vedremo. Se accetti mi dai la tua parola che resti almeno per cinque anni e se un giorno te ne dovessi andare ci mettiamo d’accordo perché tu non apra un tuo studio in un raggio di venti chilometri da qui”.
Non so quale sia la tua opinione a riguardo, Germano, ma io ho dovuto guardare quello che avevo: una moglie e un bambino nato da poco. E se tutti avrebbero deciso di scegliere i mille per portare il pane a casa, io ho preferito tornare dall’amico di famiglia che mi ha detto sin da subito che non poteva darmi nemmeno un euro.
Sono ripartito da zero, in quello studio con due poltrone scalcinate, ma con una coscienza rinnovata: il know how recepito nell’altro studio mi ha permesso di capire subito su quali criticità dovessi lavorare.
E’ stato un percorso molto lento e ancora oggi mi rendo conto di quanto sia difficile. Ma sono felice, felice come una pasqua!
Con quello che fatturo nello studio riesco a malapena a sostenere le spese, ma mi sta bene così. E sai perché?
Un mese dopo che me n’ero andato dallo studio megagalattico, mi hanno richiamato offrendomi una consulenza settimanale per la profilassi ai bimbi: sono circa 400 euro (non i mille) al mese, ma in più ho la libertà di fare quello che voglio, dove voglio per tutto il resto del tempo.
Non solo… a dicembre, il collega amico di famiglia ha deciso di passarmi i suoi casi di endo e tutta la parodontologia non chirurgica. Non sono molti pazienti al mese, anzi. Ma è già qualcosa. E poi è una persona onesta, buona, non interessata, che nel 2020 andrà in pensione ma già mi ha chiesto di poter rimanere con me dopo il 2020.
Oggi gli affido i miei casi di protesi e imparo da lui che è veramente bravo. Gli affido gli inclusi per cui sembra abbia una dono innato.Abbiamo chiamato una consulente in ortodonzia, dopo trentasette anni che lui riferiva tutti i casi ad un collega che gli ha sfilato intere famiglie da sotto al naso. Il giro sta riprendendo, anche se un po’ alla volta.
Ciliegina sulla torta, notizia fresca di ieri, i vecchi affittuari hanno pestato i piedi per un aumento. Allo stesso prezzo che pagavamo prima, abbiamo trovato un’altro studio a due passi dal nostro, con una sala operativa in più, di trent’anni più recente (è del 1994), tutto a norma e pronto all’utilizzo (dobbiamo solo traslocare). Cominceremo a spostarci da maggio.
Quale ruolo hai avuto tu in tutto questo?
Dirti che il tuo programma è come un dono dal cielo per la mia situazione attuale, mi sembra riduttivo giacché ho sempre utilizzato un’app su internet assolutamente insufficiente. Ho provato a vedere cosa poter comprare: ho studiato quaderno elettronico della piximage e orisdent. Anche io però sono un mac addicted e oris mi sembrava francamente troppo caro.
Quello che offre dento mi sembra vada ben oltre ogni mia aspettativa e spero un giorno di poter creare una rete multiutente e multipostazione in studio.
Ma un’altra cosa per cui ti devo ringraziare sono i tuoi post sul blog, specialmente quelli sull’informatizzazione e il giovane odontoiatra. Una vera fonte di ispirazione, certamente, ma anche un incoraggiamento importante.
Ne ho bisogno perché mi aspettano mesi di spese importanti e al momento non ho le spalle per coprirle. Ma ho fiducia. Ho fiducia che l’impegno viene ripagato, che l’onestà di un collega non ha prezzo e che Qualcuno di più grande provvede sempre.
Grazie mille di tutto,
un abbraccio (mail firmata)
Gli articoli che citi mi erano stati commissionati per una rivista del settore (la più importante) ma sono stati rifiutati perché non interessanti, fortuna che lo sono almeno per te!
Tieni duro e restiamo in contatto
Germano