Ogni tanto si sente parlare di cloud computing come soluzione per i gestionali dentali. Ora si iniziano a vedere le prime soluzioni gestionali on line ed a volte vengo interrogato sulla questione. Preciso subito che il cloud computing sarà il futuro, rimane un incognita: quando sarà questo futuro per noi italiani?
Come tutto ciò che è informatica il cloud computing nasce negli Stati Uniti, un paese enormemente avanzato rispetto a noi come infrastrutture dedicate alla rete, nasce come idea di Google ed è in sostanza la possibilità di centralizzare i dati e la potenza di calcolo su di un server remoto e l’utilizzo di termimali “stupidi” (e di conseguenza poco costosi) per l’utente remoto.
L’idea è di qualche anno fa ma sta tornando in auge grazie all’esplosione del mercato dei tablet, che vista la loro portatilità, la scarsa potenza di calcolo ed il costo contenuto sono degli ottimi candidati “dummyes terminal”.
Apple ha investito qualche miliardo di dollari nel suo nuovo centro dedicato al cloud computing ed ha modificato il sistema operativo Macintosh (Lion e tra poco mountain Lion) per favorire il cloud computing con iOS.
Il cloud computing di Apple sembra ora destinato maggiormente (come tradizione Apple) all’uso generalizzato per la popolazione, non professionale, per ora.
Diversa la posizione di Windows e Google, comunque è qui che si svolge ora la battaglia informatica per il predominio di mercato.
Google, Microsoft, Apple sono dei benefattori che ci mettono a disposizione gratuitamente una tecnologia per la quale loro hanno speso miliardi? No, a meno di credere alle favole, lo spazio (piccolo) che inizialmente concedono ora gratuitamente è un cavallo di Troia, all’aumentare dei nostri bisogni dovremo pagare per avere più spazio sui server. La battaglia tra i grandi è per guadagnare nel fornire i servizi, noi come al solito saremo inconsapevoli pedine, dovremo aggiungere alle spese per il cellulare e a quelle per gli abbonamenti TV (sky, mediaset ecc.) anche quelle per lo spazio per il cloud e l’abbonamento per il gestionale, non paghi? non vedi i tuoi dati.
Ma cosa ci offre il cloud che ora non possiamo avere? assolutamente nulla, attenzione siamo in una società maestra a generare falsi bisogni!
Qualche collega ha parlato di facilità di accesso dati da ogni punto, come nel caso di un dentista con più studi….. ma la stessa cosa la si può ottenere da anni con un IP fisso ed un server!
Altri hanno parlato di sicurezza dati: la superiorità di una soluzione professionale con back up automatizzati su server remoti ecc. sarà vero?
Anche in questo caso se si attuano le giuste procedure, come server con gruppo di continuità, dischi in mirroring (se si guasta un disco entra in funzione l’altro ed il sistema invia una mail per informare del guasto) riversamento dei back up su dischi esterni, (eventualmente anche remoti) avremo una situazione sicura e professionale.
Ed i punti deboli del Cloud? non ce ne sono? Ci sono, oltre ad essere dipendenti in tutto e per tutto da altri (senza sapere esattamente chi e dove) in Italia abbiamo linee lente, (solo alcune parti di Milano sono servite da fibre ottiche) ed i servizi dei provider sono costosi.
Provate a cronometrare l’apertura di un immagine in formato Row da 24 Mb da Dropbox ed invece dal vostro disco fisso, anche con le fibre ottiche la differenza è notevole.
Passando al Cloud sicuramente perdiamo anche velocità ed introduciamo le variabili velocità ed affidabilità di connessione che evidentemente non è un problema negli USA.
Come dicevo all’inizio il cloud sarà il futuro, a mio parere remoto per l’Italia ed anche un futuro obbligato perché saremo pilotati in questo senso da chi ne trae vantaggio: i fornitori di servizi.
Rispondete per dire la vostra…….
Interessante punto di vista, ma per i file da pochi Kb e i calendari la “nuvola” è già molto comoda. Poi, cerco ogni giorno di sfuggire ai “bisogni indotti”; chissà se ci sto riuscendo.
Foto (non professionali con dimensioni importanti) calendari e back up con Dropbox sicuramente, aspettiamo di vedere quando le ditte useranno il Cloud per lavoro, allora si potranno valutare i costi……
ma zero chi è?
Ehm… trattasi della mia “identità segreta” con cui mi occupo di musica . In realtà sono odontoiatra anche io 😉
Il problema che potrebbe sorgere è l’attacco di hackers sui server remoti; chi dovrà garantire l’integrità dei dati, che garanzie avremmo per poter accedere ai dati in caso di eventuali blocchi telematici?
Ridurre il server remoto a luogo di back-up mi sembrerebbe alquanto riduttivo. Altra domanda la velocità di accesso ai dati come potrebbe essere con le attuali adsl? Chi non ha i collegamenti con fibre ottiche dovrà sudare, penso.
Per quanto riguarda i costi, siamo nelle mani di gestori che sono i più cari in Europa e questi servizi…
Piccola aggiunta per Germano.
Dalla scheda ortodontica come faccio a stampare il preventivo ed il consenso? Non viene in automatico da stampa come nella scheda dentale, Vero? o sto sbagliando qualcosa?
Ciao
Paolo
Non stai sbagliando nulla, io stampo la diagnosi che porta in fondo il costo della terapia, non è come per la dentale.
Nella anagrafica trovi, mi pare, due tipi di consenso ortodontico, uno molto esteso, di una collega di Napoli ed uno più generico.
Domani proseguo nella revisione “solo informatica” con Bramati spero di terminare in ancora due massimo tre incontri per potermi poi dedicare alla “prima nota cassa banca”.
Mi serve per settembre dove avrò un piccolo spazio in un corso di gestione tenuto da un collega, e li la prima nota ed una analisi sui costi e tariffari dovrà essere finita e funzionante!
Poi prima di uscire con Dento 5.0 potrò dedicarmi a tutti i bug che tu ed altri avete trovato. Ciao Germano