Giovani odontoiatri e informatizzazione dello studio: Il migliore gestionale per l'odontoiatra

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Eliminare la carta in studio

Mi scrive Paolo Gerardo, utente Dento di vecchia data e tra i più impegnati a suggerire spunti e idee:

ciao Germano.
Con l’utilizzo dell’iPad Pro si possono firmare tutti i documenti che si producono con Dento?Prescrizioni, 92/43, richieste rx. es. prescrizione farmaci?
In trepida attesa dell’ultima versione……
Paolo

Ciao Paolo, per ora su iPad ho previsto solo la firma dell’anamnesi, pian piano potranno arrivare altri moduli ma il punto è un altro, ha senso fare questo solo se poi la firma ha un valore medico legale e questo non è così facile come sembra.

Prendiamo l’esempio dell’anamnesi: facciamo compilare e firmare al paziente l’anamnesi e poi la trasformiamo in PDF che è un documento non modificabile, ok e questo è l’inizio ma non è sufficiente, se il documento non entra in una situazione che impedisca il recupero, cancellazione e sostituzione non può avere validità medico legale. Questa è la parte difficile, economicamente parlando è anche quella che in passato mi aveva fermato per i costi non facilmente sostenibili da un piccolo studio.

Germano

 

Alcune considerazioni sui prezzi

Le funzioni di FileMaker 15 mi hanno permesso di dotare Dento di un nuovo piccolo strumento che permette di fare con semplicità interessanti considerazioni sul tariffario dello studio:
schermata-2016-11-19-alle-21-15-12Si tratta di un “fumetto”, tecnicamente un Popover, con all’interno due campi ehe permettono di scegliere se calcolare il costo operatore in percentuale o in euro.
L’immagine sopra mostra un’otturazione a due pareti in composito, tariffario FASI, con prezzo di 192 euro, eseguita in 60 minuti (calcolati sull’impegno della sala) con retribuzione operatore del 35% che, tolti i costi fissi e variabili, produce un utile lordo per lo studio di 36,02 euro.
Se l’operatore è il titolare dello studio potremmo dire che i 36,02 euro sono il surplus che permetterà di mantenere “attuale nel tempo” lo studio nelle sue dotazioni tecnologiche, sostituire le attrezzature vecchie ecc.
Prendiamo ora la stessa prestazione con il tariffario di una convenzione, 110 euro, tariffario che ci ha accompagnato dalla nostra entrata in convenzione fino all’attuale revisione:
schermata-2016-11-19-alle-22-10-05con gli altri parametri invariati, produce un utile negativo ma, come insegna Gabriele Vassura, se l’indice di contribuzione lo consente, può ancora convenire eseguirla. Senza entrare in tecnicismi, accettare una convenzione può servire a aumentare l’occupazione delle poltrone, fa conoscere lo studio a un numero maggiore di Pazienti e porta ad una diminuzione del costo orario.
Come succede nei rapporti non equilibrati però, una convenzione ha ora proposto/imposto ai convenzionati un ribasso dei prezzi portando l’importo a 79 euro…….. prendere o lasciare.
schermata-2016-11-20-alle-09-06-16Non voglio esprimere pareri, ognuno tira l’acqua al suo mulino, vorrei analizzare cosa può fare uno studio per assorbire il colpo, visto che anche non pagando l’operatore, lo studio rimane in perdita.
Non resta che ridurre i tempi di esecuzione:
schermata-2016-11-20-alle-08-37-55vediamo che, portando i tempi a 30 minuti ci possiamo stare, magari non usando la diga, usando frese grosse e non essendo tanto conservativi, non stratificando i colori, non modellandola anatomicamente ce la possiamo fare, tirando un po’ via sulla pulizia della sala e sul riordino ci stiamo…… non la chiamerei più otturazione ma stuccatura, se il paziente non si accorge della differenza tutto ok.
Nel 1991, da poco laureato, capitai da un abusivo a Garbagnate (ora non è più abusivo, ha preso/comprato una laurea in Romania) che mi disse che, se per una otturazione dopo mezz’ora il paziente non era fuori, ero fuori io….. mi sono messo fuori da solo ma il passato ritorna.
In questo “giallo” abbiamo sicuramente una vittima, il dente del Paziente, un killer il dentista convenzionato e un mandante, la convenzione.
Ho analizzato una prestazione a caso con una riduzione del 28% ma il ragionamento vale per tutte visto che addirittura su una prestazione c’è stata una riduzione del 45%.
Se il dentista non ha strumenti di misura come può capire? Se il paziente non è informato come può capire che sta condannando un dente? Perché le convenzioni non indicano chiaramente i rimborsi ai Pazienti lasciandoli liberi di scegliere lo studio che vogliono tra tutti e non solo tra quelli convenzionati? Perché i nostri sindacati non combattono QUESTA battaglia che è la più importante?

Germano Usoni

Corso DentO ecm

Nella mia “visione” un corso di gestione non può essere fine a se steso, cioè non avere gli strumenti per mettere in atto ciò che si apprende, così come un programma di gestione non ha senso se non si conoscono appieno le sue possibilità.

Il corso di Gestione dello studio dentistico con Dento riunisce queste due cose, nel programma troviamo in un attimo i dati che ci indicano la strada da seguire per gestire bene la nostra attività, gli stessi dati, gli stessi punti, esposti nel corso.

Questa edizione è la prima con crediti formativi, coincide con 20 anni di storia di Dento.

Germano

Popover per favorire l’uso in iPad

Anche se già ora si riesce a usare Dento in iPad (meglio Pro) le differenze di logica di interfaccia sono notevoli, ancora più difficile riuscire a creare schermate che funzionino correttamente nei due diversi ambienti, qui mostro un esempio di evoluzione di Memo, i più attenti (per es: Andrea Maragno) noteranno anche un’altra differenza nell’applicazione. Il sistema iOS non consente di sovrapporre due finestre ma FileMakerPro 15 ci viene in aiuto con i popover come mostrato qui sotto.schermata-2016-10-29-alle-12-05-11

Il problema delle scadenze prodotti

Nei nostri cassetti abbiamo una moltitudine di materiali, un problema non irrilevante è che questi hanno una scadenza. Che sia uno studio mono professionale o una struttura più articolata, tenere sotto controllo i prodotti o i farmaci richiede metodo e tempo. Uno studio di grosse dimensioni potrà avere convenienza ad implementare una gestione di magazzino informatizzata, dall’altro lato per un piccolo studio potrà essere più conveniente aprire i cassetti o gli armadi e controllare una volta al mese. Il mio studio è una struttura che sta in mezzo tra queste due realtà, tre poltrone, tre assistenti tre operatori, poniamo attenzione a non avere scorte di magazzino penalizzanti ma, ciò nonostante, ci sorprendiamo quando apriamo confezioni nuove con date vicine alla scadenza o ahimè già scadute. Questo è un danno economico, ma per i farmaci in un controllo ASL è ancora peggio. Dento, lo ripeto spesso, è il sistema informatico del mio studio, e nel mio studio non reputo sia fondamentale avere una gestione di magazzino, però i cassetti da aprire e gli armadi da controllare iniziano ad essere molti e sto provando ad implementare una procedura, il più possibile semplice, che mi ricordi che un prodotto od un farmaco sta per arrivare a scadenza. Fino ad oggi abbiamo usato Memo, il sistema di messaggistica implementato in Dento ma, visto che non è nato per questo abbiamo rilevato dei limiti. Abbiamo allora creato una nuova tabella che ho chiamato “Prodotti” che tiene memoria delle scadenza dei farmaci e di quei prodotti (anestetici, compositi, paste d’impronta ecc.) che hanno una scadenza. Iniziamo ad usarla in questi giorni e la perfezioneremo nelle prossime settimane, chi, tra gli utenti Dento volesse partecipare allo sviluppo con proposte ed idee è il benvenuto.

Dott. Germano Usoni

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